Per il nostro trattamento naturale anticellulite una terapia erbalistica in sintonia con le stagioni sarà utile a cadenzare e accompagnare i ritmi biologici e potrà essere il criterio più adatto per ritrovare l'armonia perduta. L'idea di fondo è quindi, seguire nella sua "cronicità" il disturbo, utilizzando una serie di trattamenti sequenziati, in armonia coi tempi biologici delle piante indicate. L'intento non è di opporsi, ma di seguire, correggere e ricondurre alla norma l'organismo. La costanza e il tempo ci aiuteranno come di consueto nel nostro compito.
Primavera
Per il nostro rimedio naturale anticellulite iniziamo dunque dalla primavera con linfa di betulla e succo di foghe di Canapa d'acqua. Questo accoppiamento è consigliato nella fase di approccio, il ricorso a Betula Alba è infatti inizialmente il più indicato in quanto "emulsiona" acqua e lipidi, rimuovendo i primi e dissolvendo i secondi. È questo infatti il primo risultato che dobbiamo ottenere per riacquistare la forma perduta.
La femminilità della betulla è attestata dal suo biancore virginale, dalla sua leggerezza, dall'abbondanza misteriosa della sua linfa: in lei si esprimono le forze femminili della terra e delle acque. Pianta femminile indicata da molti fitoterapeuti come rimedio fondamentale nella cura della malattia più diffusa tra le donne, la cellulite, aiuta a dissolvere e a far scomparire i noduli fibroconnettivali favorendo l'eliminazione dell'acido urico e del colesterolo.
Così la linfa spillata fresca dalle betulle in primavera, assunta quotidianamente al mattino nella misura di un cucchiaio, svolge la prima e fondamentale opera depurativa oltreché diuretica. Se questa pratica risultasse troppo faticosa (la linfa si estrae infatti praticando dei fori nel tronco o nei rami della pianta e inserendo un piccolo tubo per il drenaggio in vasi posti a terra) può efficacemente essere sostituita da un infuso al 5-6% delle foglie (disponibili fino a maggio, metà giugno), fatto riposare per almeno mezz'ora e bevuto nella misura di due tazze al dì, lontano dai pasti. L'integrazione di Eupatorium cannabium o canapa d'acqua potenzierà le qualità depurative della betulla. Potrà essere assunto come infuso (20 gr di foglie per litro d'acqua) o si potrà utilizzare la polvere della radice, ai pasti, nella misura di tre grammi in tutto; sgradevole, ma efficace. Per la radice la raccolta avrà cadenza primaverile e anche autunnale.
Estate e autunno
Entriamo in estate e inizio autunno con la seconda fase. del trattamento anticellulite In questo periodo ci aiuteranno Impia e Vitalba. Di Impia si possono utilizzare le sommità fiorite fresche, parte del fusto e il corrispondente, eccellente succo, usato con oculatezza nella misura massima di trenta grammi al dì, a giorni alterni. Per chi preferisce l'infuso, la percentuale d'uso è 3,5%, bollita velocemente al momento della preparazione, fatta riposare per 15-20 minuti. Seguendo queste istruzioni, un po' inusuali, l'Impia (Erigeron canadensis) darà il massimo della sua azione antinfiammatoria. Si continuerà in questo modo l'azione di eliminazione di acido urico già iniziata dalla betulla, utilizzando però la pianta che più possiede tali proprietà in queste stagioni.
In questo periodo dell'anno assoceremo all'azione dell'erigerò degli impacchi di vitalba. La Clematis vitalba appartiene alle ranuncolatee e si utilizza esclusivamente per uso esterno, macerando le foglie verdi come indica la ricetta popolare o impiegando una pomata costituita da un estratto fluido in un eccipiente idoneo. Le parti colpite dalla cellulite riacquisteranno, grazie alle sue proprietà analgesiche e revulsive, cedevolezza al tatto.
Inverno
D'inverno infine ricorreremo ad édera e panace, rispettivamente a impacchi della prima e decotto della seconda. L'edera, quale pianta sempreverde, è usufruibile anche in questa stagione, anche se le giovani foglie autunnali sarebbero l'optimum. L'applicazione delle foglie fresche e/o pestate può essere sostituita, per eventuale comodità, con il succo o le foglie bollite in cataplasma. Per edera intendiamo l'araliacea Hedera Helix. simbolo di fedeltà e longevità: se utilizzata per uso esterno oltre a quelle anticellulite ha spiccate proprietà decongestionanti ed emolitiche. Il decotto della radice di Heracleum spondylium quale accompagnatore del trattamento con l'edera, è segnalato quale "panacea" nervoso-sedativa ripristinante la funzione contrattile dei muscoli: ingerito frequentemente durante la giornata, migliorerà anche la diuresi, la digestione e agirà da ipotensore.
Primavera
Per il nostro rimedio naturale anticellulite iniziamo dunque dalla primavera con linfa di betulla e succo di foghe di Canapa d'acqua. Questo accoppiamento è consigliato nella fase di approccio, il ricorso a Betula Alba è infatti inizialmente il più indicato in quanto "emulsiona" acqua e lipidi, rimuovendo i primi e dissolvendo i secondi. È questo infatti il primo risultato che dobbiamo ottenere per riacquistare la forma perduta.
La femminilità della betulla è attestata dal suo biancore virginale, dalla sua leggerezza, dall'abbondanza misteriosa della sua linfa: in lei si esprimono le forze femminili della terra e delle acque. Pianta femminile indicata da molti fitoterapeuti come rimedio fondamentale nella cura della malattia più diffusa tra le donne, la cellulite, aiuta a dissolvere e a far scomparire i noduli fibroconnettivali favorendo l'eliminazione dell'acido urico e del colesterolo.
Così la linfa spillata fresca dalle betulle in primavera, assunta quotidianamente al mattino nella misura di un cucchiaio, svolge la prima e fondamentale opera depurativa oltreché diuretica. Se questa pratica risultasse troppo faticosa (la linfa si estrae infatti praticando dei fori nel tronco o nei rami della pianta e inserendo un piccolo tubo per il drenaggio in vasi posti a terra) può efficacemente essere sostituita da un infuso al 5-6% delle foglie (disponibili fino a maggio, metà giugno), fatto riposare per almeno mezz'ora e bevuto nella misura di due tazze al dì, lontano dai pasti. L'integrazione di Eupatorium cannabium o canapa d'acqua potenzierà le qualità depurative della betulla. Potrà essere assunto come infuso (20 gr di foglie per litro d'acqua) o si potrà utilizzare la polvere della radice, ai pasti, nella misura di tre grammi in tutto; sgradevole, ma efficace. Per la radice la raccolta avrà cadenza primaverile e anche autunnale.
Estate e autunno
Entriamo in estate e inizio autunno con la seconda fase. del trattamento anticellulite In questo periodo ci aiuteranno Impia e Vitalba. Di Impia si possono utilizzare le sommità fiorite fresche, parte del fusto e il corrispondente, eccellente succo, usato con oculatezza nella misura massima di trenta grammi al dì, a giorni alterni. Per chi preferisce l'infuso, la percentuale d'uso è 3,5%, bollita velocemente al momento della preparazione, fatta riposare per 15-20 minuti. Seguendo queste istruzioni, un po' inusuali, l'Impia (Erigeron canadensis) darà il massimo della sua azione antinfiammatoria. Si continuerà in questo modo l'azione di eliminazione di acido urico già iniziata dalla betulla, utilizzando però la pianta che più possiede tali proprietà in queste stagioni.
In questo periodo dell'anno assoceremo all'azione dell'erigerò degli impacchi di vitalba. La Clematis vitalba appartiene alle ranuncolatee e si utilizza esclusivamente per uso esterno, macerando le foglie verdi come indica la ricetta popolare o impiegando una pomata costituita da un estratto fluido in un eccipiente idoneo. Le parti colpite dalla cellulite riacquisteranno, grazie alle sue proprietà analgesiche e revulsive, cedevolezza al tatto.
Inverno
D'inverno infine ricorreremo ad édera e panace, rispettivamente a impacchi della prima e decotto della seconda. L'edera, quale pianta sempreverde, è usufruibile anche in questa stagione, anche se le giovani foglie autunnali sarebbero l'optimum. L'applicazione delle foglie fresche e/o pestate può essere sostituita, per eventuale comodità, con il succo o le foglie bollite in cataplasma. Per edera intendiamo l'araliacea Hedera Helix. simbolo di fedeltà e longevità: se utilizzata per uso esterno oltre a quelle anticellulite ha spiccate proprietà decongestionanti ed emolitiche. Il decotto della radice di Heracleum spondylium quale accompagnatore del trattamento con l'edera, è segnalato quale "panacea" nervoso-sedativa ripristinante la funzione contrattile dei muscoli: ingerito frequentemente durante la giornata, migliorerà anche la diuresi, la digestione e agirà da ipotensore.